giovedì 3 aprile 2008

Rito Medievale di Investitura






LA CERIMONIA

Generalmente veniva svolta in una chiesa o in un castello, ma vi sono stati episodi in cui si venisse armati cavalieri addirittura sul campo di battaglia (Don Enrique).

La cerimonia era una cosa molto solenne che prevedeva regole ben precise.

La sera prima della cerimonia, il futuro feudatario doveva digiunare, confessarsi e trascorrere la “veglia delle armi”, cioè doveva passare la notte in orazione.

La concessione vera e propria del feudo avveniva nel corso di una solenne cerimonia, detta appunto investitura, che comprendeva tre momenti: l’atto di sottomissione (chiamato omaggio), il giuramento di fedeltà e la concessione del feudo.

La cerimonia iniziava con la celebrazione dell’Eucaristia, il sacerdote molto spesso usava passarsi tra le mani un “globo” d’oro pieno di acqua calda, questo per mantenere le mani ben calde e reattive, per poter maneggiare al meglio gli oggetti eucaristici. Proseguiva poi ricordando al cavaliere gli obblighi che stava per assumere e benedicendo le armi che gli sarebbero poi state consegnate. A questo punto seguivano i classici atti dell’investitura.


OMAGGIO


Il futuro vassallo si presentava al signore, si inginocchiava davanti a lui le mani giunte del vassallo racchiuse nelle mani del signore, il bacio sulla bocca quando i due contraenti erano di pari dignità, una breve formula con la quale il suddito si riconosceva «uomo» del suo signore. Questo gesto simbolico esprimeva sottomissione: con esso il vassallo si impegnava a mettere al servizio del signore la forza del suo braccio. Contemporaneamente pronunciava una formula di omaggio.



IL GIURAMENTO DI FEDELTA’

L’omaggio era seguito dal giuramento di fedeltà, che fin dal tempo di Carlo Magno il vassallo pronunciava tenendo la mano destra su un oggetto sacro (Generalmente la Bibbia). Per mezzo del giuramento religioso il patto di vassallaggio acquistava un carattere sacro che lo poneva al di sopra di tutti gli altri legami, compresi quelli familiari.


LA CONCESSIONE DEL FEUDO

Una volta compiuti questi riti, il signore procedeva alla concessione del feudo, che consisteva quasi sempre in un pezzo di terra. Secondo un uso antico, il signore consegnava al vassallo al momento dell’investitura un oggetto simbolico che rappresentava il feudo (Un pezzo di terra). Con ciò si assumeva l’obbligo di proteggere il vassallo. Il vassallo, da parte sua, si impegnava a dare al signore consiglio e aiuto. Il “consiglio” significava l’obbligo di prender parte alle assemblee convocate dal signore; l’”aiuto” voleva dire che egli doveva combattere per il suo signore e contribuire alle sue spese.
Non era raro che il signore usasse donare al suo feudatario un’ intera armatura, che portava lo stemma del signore. Questo era per il feudatario un onore immenso e molto spesso le bellissime armature erano oggetto di vanto, ma anche di grande riconoscimento

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